Nel 2014 la Sentenza 162 della Corte Costituzionale ha sdoganato in Italia il divieto di fecondazione eterologa sancito nel 2004 dalla legge 40, rendendo possibile per molte coppie accedere a questa tecnica per poter coronare il proprio desiderio di genitorialità.
La scelta generalmente arriva a seguito di un tempo lungo e faticoso, dopo anni spesi nella ricerca di un bambino mai arrivato, dopo essere stati messi a dura prova da accertamenti medici di ogni tipo e spesso dopo tentativi di fecondazione omologa non andati secondo i propri desideri.
Frequentemente non è semplice arrivare a questa decisione, possono esserci resistenze per motivi etici o culturali, i partner possono non essere entrambi d’accordo, può essere difficile condividere le proprie perplessità con amici e parenti, per la paura di sentirsi giudicati.
E’ molto importante non dare giudizi in proposito e creare un clima di accoglienza intorno ai due partner che li lasci liberi di prendere la propria decisione.
La coppia ha bisogno di prendersi il tempo per pensare in modo responsabile a questa scelta e al progetto familiare che desidera costruire.
La confusione, il pregiudizio, la fatica, l’incertezza, la scarsità di informazioni, non possono non influire sul benessere dell’intero sistema familiare e in particolare su quello dei bambini che vengono al mondo con questa modalità di concepimento.
La scelta della fecondazione eterologa comporta l’accettazione e l’elaborazione di elementi nuovi e significativi dal punto di vista emotivo, tra i quali spicca in modo preponderante il tema della diversità di patrimonio genetico.
Le domande più comuni tra le coppie che accedono ad una fecondazione eterologa sono infatti: lo sentirò mio? e ancora se quando crescerà vorrà sapere chi è il vero/a padre o madre, chi sarò io per lui?
Entrambe le domande mostrano la complessità della scelta della procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo e mettono in luce la confusione che può venirsi a creare nei genitori circa il proprio ruolo e la propria identità.
Un tema di fondamentale importanza con il quale la coppia, che intraprenda un percorso di fecondazione eterologa, ha il compito di confrontarsi, riguarda la decisione di rivelare le origini: nonostante la comunità scientifica sia concorde in proposito e raccomandi di raccontare al proprio bambino la verità sulle proprie origini, può non essere semplice per la coppia prendere questa decisione e/o capire qual’è il modo più opportuno per farlo.
Questi interrogativi evidenziano l’importanza per i due partner di uno spazio per pensare al proprio progetto genitoriale: la fecondazione eterologa non può essere in nessun caso una scelta fatta con superficialità, motivo per il quale è importante poterne parlare con un professionista prima di intraprenderla.
Immagine: Gannaro Vallifuoco