Prof. Franco Baldoni
Parlare di mentalizzazione vuol dire parlare di un argomento che sembra di conoscere da sempre. In effetti la consapevolezza di avere un pensiero e un’attività mentale autonoma, separata da quella delle altre persone, si acquisisce a partire dall’infanzia ed è fondamentale per lo sviluppo di un senso di identità consentendo l’attribuzione di un significato psicologico al comportamento umano. La mentalizzazione è un processo, un’attività psichica, non una capacità statica.
Mentalizzare non solo permette l’automonitoraggio (il riflettere sul proprio pensiero e sul proprio comportamento) e l’esperienza di self-agency (il riconoscersi come soggetto responsabile e protagonista delle proprie azioni), ma anche la regolazione e il controllo delle emozioni e degli impulsi (compresi gli stati somatici ad essi correlati), risultando fondamentale per una valida regolazione psicosomatica e un’adeguata gestione dello stress.
La mentalizzazione può essere studiata non solo come una capacità individuale, ma anche, in una prospettiva sistemica, come la manifestazione di un sistema di relazioni. Le capacità riflessive manifestate da una famiglia, infatti, sono importanti per il mantenimento del benessere, la soluzione dei conflitti e la capacità di adattamento, mentre la loro carenza può essere considerata un fattore prognostico negativo per le difficoltà relazionali e i disturbi psicologici, comportamentali e somatici manifestati dai componenti del nucleo familiare nel corso della loro vita.
Orario di inizio: 9.30
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