A cura di Monica Pratelli, Didatta IAF.F e Direttrice dell’Istituto di Terapia Familiare di Pisa-Livorno, Centro Method.
ore 17.30-20.30 presso l’Istituto di Alta Formazione e di Psicoterapia Familiare di Firenze
iscrizione gratuita, prenotazione obbligatoria presso la segreteria@iaff.it
Il bambino in terapia è una risorsa irrinunciabile: è un perito delle relazioni di coppia, con le sue opposizioni silenti o manifeste, con il caos che genera, con i commenti inattesi mentre sembra in altre faccende affaccendato, con il suo linguaggio accessibile a tutti, con il suo non verbale eloquente, è lui che apre al terapeuta le porte della famiglia, è lui che svela segreti, esprime desideri inconfessati, decifra con destrezza la mente degli adulti, rimanendo a tal punto intrappolato nella ragnatela dei legami da dover, in qualche modo, gridare aiuto.
Il suo è un grido ora esplicito ora soffocato, che si esprime con segnali di disagio o con veri e propri sintomi; la sua implicita richiesta di aiuto non è mai solo per se stesso, egli è il portavoce di altri membri della famiglia e, spesso, ne rappresenta il contenitore di emozioni tacite e trattenute.
Lavorare con i bambini richiede competenza professionale, ma anche grande capacità di stare in relazione con loro, di comprenderne il linguaggio, di conoscere il loro mondo e di avere, comunque la curiosità di conoscerlo, non perdendo però di vista il mondo dei grandi, non lasciando in secondo piano le preoccupazioni adulte e rispettando il tessuto della famiglia, che ha bisogno di far emergere tracce delle trame passate, di liberare le emozioni troppo a lungo bloccate.