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La mente e il corpo sono due facce della stessa stoffa del vivente, che possono essere descritte con due linguaggi diversi, pur non esistendo alcuna distinzione tra loro. Ma è solo all’interno della relazione e nella sua dimensione estetica che possiamo rintracciare la loro reciproca interdipendenza. L’estetica è la fedeltà alla forma, è l’istanza dell’etica.
Come si sta nel dolore, nel silenzio, nel gioco, nella memoria, nel desiderio?
Ci sono due possibili reazioni al dolore. La prima consiste nel contrarre respiro e muscoli: è la paura. L’altra consiste nel respirare nel dolore, profondamente, per attraversarlo e lasciarlo dileguare. Si chiama bellezza, è una qualità che emerge quando entriamo in contatto con il terribile, è profondità rivelata, ed è alla base di ogni relazione di cura.