“Il pesce del fiume diventa tale se non si fa catturare”
Si apre così il film, con Will che racconta la mirabolante vita del padre, Edward Bloom, ormai giunto alla fine del suo viaggio. Chi è per il figlio? Un amabile contaballe? Oppure un uomo ammirevole per le sue avventure?
Per il figlio Will è tempo di decidere…sta per diventare padre a sua volta e si ritrova a fare i conti con un padre ormai patetico ai suoi occhi, incapace di vedere e vivere la vita per quella che è, senza doverla sfuggire ricorrendo alle favole di cui l’ha sempre rivestita.
Will dopo anni di silenzi e distanza da casa e con una famiglia ormai costruita in Europa, torna in America al capezzale del padre ed è costretto a fare i conti con quelle storie che il padre Edward si ostina a raccontare: il paesino natale che lo ammira ma dal quale “fugge” da ragazzo per dare inizio alla sua vita da giovane adulto; l’arrivo nello strano paese di Spectre, in cui tutti abbandonano le scarpe all’ingresso perché da lì “nessuno riparte”; l’incontro con la sua amata moglie durante uno spettacolo in un circo e le romanticherie per conquistarla; la costante ricerca del Pesce Gigante che lo accompagna per tutta la vita, in un susseguirsi di scene, quasi dipinti, densi di metafore che tengono lo spettatore in un fiume di tensione emotiva.
Ma per Will tutti questi racconti non bastano…allora volente o nolente si ritrova a ripercorrere nuovamente la vita e la storia del padre a metà tra realtà e finzione: a cosa credere allora? Del padre conosce solo la punta dell’iceberg: “Io so che mio padre ha sempre raccontato molte cose che non ha mai fatto e fatto cose che non ha mai raccontato”. Si sente quasi tradito, e manchevole di una parte importante per la costruzione della sua identità di giovane uomo, soprattutto adesso che sta per diventare padre.
Ma la vera scoperta sarà capire che realtà e magia possono essere conciliabili, a patto che questa realtà si possa accogliere con cuore aperto e con una nuova curiosità, ascoltando per un’ultima volta quei racconti fantastici con un nuovo sguardo.
Chissà se poi Edward e le peripezie per le ricerche del Big Fish non possano continuare a vivere con i suoi nipoti nei suoi racconti.
Un film ormai di qualche anno fa ma che emoziona a chi si lascerà emozionare e toccare anche solo da quella punta dell’iceberg.