Questo libro è la prova che la potenza dell’ironia smonta i pregiudizi.
Con una narrazione brillante che ci permette di viaggiare con leggerezza, tra le sfide quotidiane del presente e i passaggi cruciali di una vita che ci portano ad essere quelli che siamo, si raccontano le mirabolanti vicissitudini di Giulia e della Bionda che si conoscono, si innamorano, decidono di avere un figlio.
Grazie alla generosità franca dell’autrice, si ride tantissimo e ci si ferma, spesso, a riflettere sul percorso in salita che ha portato lei e la sua compagna a creare una famiglia omogenitoriale in Italia e all’odissea che spesso si trova ad affrontare chi decide di intraprendere un percorso di PMA. Si condividono tra le risate e la commozione la fatica e la tenacia, le cadute e le risalite. La forza di una coppia che crede in un progetto e che si impegna a portarlo a termine.
Ho amato tutti in questo libro, Giulia e la Bionda e la loro incredibile rete di famiglie e amici e dottori e personaggi strampalati che con il loro sostegno, e forse anche con la loro contrarietà hanno dato forza e caparbietà a queste meravigliose mamme.
Un libro che deve essere letto da tutti, ma proprio tutti quelli che ancora etichettano le famiglie in base alla loro “normalità”. Se è vero che tutte le famiglie felici si assomigliano tra loro, come diceva Tolstoj, allora questa è la storia di una famiglia, che per essere felice ha aspettato e lottato, che merita riconoscimento e stima.