su piattaforma Zoom
Orario dalle 17 alle 20
Per riflettere ancora sulla valutazione della domanda rispetto all’articolazione dell’offerta di strumenti per le separazione complesse e all’incremento dell’interesse sulle Alternative Dispute Resolution (ADR)
Ne discutono con gli intervenuti:
Avv. Valeria Vezzosi
Presidente sezione toscana dell’Associazione Italiana Avvocati degli Avvocati per la Famiglia e per i Minori (A.I.A.F)
Dr. Luca Pappalardo
Direttore della Didattica dell’Istituto di Alta Formazione e di Psicoterapia Familiare di Firenze (IAF.F)
Alla domanda del titolo Al Pacino ne “L’avvocato del diavolo” rispondeva “sempre”. Il controcanto arrivava alla fine degli anni 80 da Irene Bernardini, storica traduttrice del manuale di John Hynes sulla Mediazione Familiare e co-fondatrice del GEA, primo centro civico di Mediazione Familiare, sorto a Milano in quegli anni: la mediazione – diceva – è “uno strumentino” da utilizzare con discernimento a fronte dell’estensione dei problemi e del carico del dolore affettivo connesso alle peripezie del divorzio psichico. Ma paradossalmente proprio lo stesso Hynes sostenne in quegli anni, durante uno dei primi congressi sulla mediazione tenuti in Italia, che si poteva trattare su tutto e non c’erano conflitti potenzialmente non mediabili.
Una forbice di posizion nella quale si sono dibattuti in questi 35 anni un paio di generazioni di mediatori, seppure all’interno di una nicchia rispetto alla soluzione avversariale del contenzioso, che ha continuato a costituire la soluzione preponderante nella percezione sociale collettiva e nella cultura di buona parte degli avvocati e dei magistrati.
Oggi però tempi ed i variegati costi della giustizia civile ed il notevole endorment concesso di recente dalla ministra Cartabia alle ADR spingono oggi gli operatori verso la necessità di parametri correttamente tarati per indirizzare il conflitto familiare connesso alla separazione e al divorzio – ma anche di altri tipi di conflitti di famiglia, come quelli collegati ai passaggi generazionali d’azienda – verso soluzioni ad hoc, che permettano di evitare di disperdere il credito di fiducia che finalmente la mediazione sta cominciando a registrare.