Un racconto autobiografico di un aspirante padre che, insieme alla compagna, ha attraversato la dolorosa ed impegnativa avventura della ricerca di un figlio, finché stremato ed esausto si è dovuto arrendere alla condizione di “non padre”. Una condizione che “è una strana sensazione, quasi di mutilazione”.
Una testimonianza preziosa per entrare in contatto col turbinio di emozioni piccole e grandi che travolgono e stravolgono chi desidera tanto un figlio ma si trova a dover fare i conti con l’infertilità; e al tempo stesso per accedere all’universo maschile e toccare con mano che benché gli uomini, per pudore, ritrosia o difficoltà a trovare le parole giuste, parlino meno delle donne del momento che stanno attraversando, ugualmente si trovano immersi in una forte sofferenza.
Un libro, come specifica l’autore, che si rivolge a chi da una tale esperienza sta passando, in maniera da potersi riconoscere un po’; a chi ci è già passato, come piccolo aiuto per archiviare le proprie sofferenze; a chi sembra ignorare che tutto ciò possa accadere, per accompagnarlo in un percorso di conoscenza.
Una buona lettura per tutti, dunque questo libro, utile in particolare per quanti non si rendono conto che “chiedere: quanti figli hai?” al di là delle migliori intenzioni, nega che possa esistere “qualcosa di diverso dalla normale normalità” di avere figli, tanto che quella semplice domanda, a seconda del momento, può anche acuire un dolore già di per sé intenso. Se proprio “è più carino utilizzare una formula più vaga: e voi avete figli? Così è più semplice rispondere: No, non abbiamo figli”.