Corso “Consulenza tecnica sistemico-relazionale in ambito civile”

Durata

6 lezioni / 50 ore

Titolo

Attestato di partecipazione

Numero massimo di allievi

20

Destinatari

Laureati in Psicologia, Medicina, Giurisprudenza.

Partecipazione

Sono permesse assenze fino al 20% del monte ore.

LA CONSULENZA TECNICA SISTEMICO-RELAZIONALE IN AMBITO CIVILE

Dalla crisi del legame al rilancio della genitorialità

Preliminarmente, dobbiamo inquadrare questa proposta formativa nella cornice di un più ampio ambito di lavoro sistemico-relazionale: lo  psicologo giuridico come clinico che può operare in senso valutativo e trasformativo nelle situazioni in cui “la famiglia incontra la Legge”. Insieme agli altri due moduli – la perizia penale nel maltrattamento e nell’abuso e quello sul coordinatore genitoriale  – forma un trittico di specializzazioni che, pur fruibili anche singolarmente, vanno ad integrare quella formazione complessiva necessaria per accedere agli Albi per consulenti e periti presenti in tutti i Tribunali, requisito formale per svolgere tali ruoli nei procedimenti giudiziari.

Alla metà degli anni ’80 i concetti ed i metodi dell’ottica sistemica rivoluzionarono l’ambito della consulenza tecnica nelle situazioni di separazione e divorzio ad alta conflittualità. Dall’esclusiva valutazione della personalità del genitore per individuarne “il migliore” – il cosiddetto genitore psicologico, a cui affidare i figli – la diversa impostazione ad orientamento familiare propose la comprensione di come la famiglia fronteggiava la conflittuale transizione del divorzio. La ricerca si spostò sull’individuazione dei funzionamenti relazionali e dei significati del conflitto, certo non dimenticando le caratteristiche personali dei soggetti.  Il criterio delle caratteristiche individuali dei genitori fu integrato con il criterio relazionale dell’accesso: proporre l’affidamento che avrebbe garantito l’accesso concreto e psicologico dei figli ad entrambi i mondi genitoriali.

La metodologia fu stravolta: divennero centrali le interviste alla coppia genitoriale congiunta, l’osservazione delle interazioni genitori – figli, la convocazione delle famiglie d’origine, la ricostruzione del senso della storia familiare , se possibile, un intervento trasformativo attraverso la CTU.

Nel solco  di quella tradizione che è stata rinnovata dall’Istituto di Terapia Familiare per essere trasmessa in 30 anni di insegnamento a generazioni di consulenti, l’Istituto di Alta Formazione e di Psicoterapia Familiare propone un corso per l’acquisizione delle competenze di consulente tecnico d’ufficio e di parte nei procedimenti di separazione e divorzio. 

La proposta formativa verrà imperniata sullo sviluppo della consulenza tecnica della famiglia “Rossi-Bianchi” (cognomi fittizi) – dallo “scavare” negli atti della causa fino alla stesura della relazione tecnica – attraverso l’offerta degli strumenti concettuali e metodologici impiegati  per  la comprensione della diagnosi relazionale della famiglia in crisi e per la scelta delle risposte al quesito del giudice. 

I corsisti apprenderanno la tecnica dell’analisi del contenuto dei colloqui, esercitandosi sulla loro trascrizione, sull’osservazione delle interazioni familiari videoregistrate, sull’Intervista Clinica Generazionale e su molti altri strumenti impiegabili in CTU.

La stesura da parte dei partecipanti di una loro relazione su tutto il materiale clinico, nel periodo intercorrente tra gli ultimi due incontri, diventerà la base concreta  attraverso la quale ricapitolare interattivamente con il gruppo le acquisizioni teorico-pratiche  compiute, anche alla luce  del punto di vista del consulente tecnico di parte, il cui lavoro, con gli strumenti relativi, sarà introdotto in una lezione specifica.

Abbiamo pensato anche ad un’altra offerta, la Supervisione sui casi, pensata per chi abbia già esperienza di consulenza o per chi debba aggiungere un certo monte ore alla formazione specifica per poter accedere agli Albi presso i Tribunali. Questa proposta risponde ad una triplice esigenza: una formazione permanente e di aggiornamento, l’utilità di poter disporre di un confronto professionale in consulenze particolarmente complesse ed infine, come accennato, la necessità di raggiungere – aggregando questo modulo all’uno, all’altro o ad entrambi gli altri corsi di indirizzo psicogiuridico – il monte ore richiesto da alcuni Tribunali della Toscana per essere iscritti o mantenuti negli Albi dei CTU e dei Periti (con una flessibilità delle ore di supervisione necessaria, offerte dal suddetto corso al singolo corsista, per via del differente numero di ore richiesto dallo specifico Ufficio Giudiziario).

Segnaliamo infine che, pur afferendo ad un ambito di confluenza tra psicologia e Giustizia, abbiamo preferito collocare in un’altro paragrafo della sezione del sito dedicato alla Formazione  la presentazione del corso di Mediazione Familiare, per la sua complessa articolazione e la conseguente durata, in funzione della formazione di  un profilo professionale.

I CONTENUTI DETTAGLIATI DEL CORSO

  • L’analisi sistemico-relazionale della funzione esplicita ed implicita del ricorso alla Legge e l’organizzazione funzionale del sistema giudiziario (con richiamo degli aspetti normativi relativi all’affidamento dei figli minori, del loro ascolto, delle prerogative dei consulenti e degli altri protagonisti del processo)
  • La valutazione non solo dei genitori ma anche della generatività della storia e del  sistema familiare: i principali criteri nell’affidamento dei figli (il criterio dell’accesso, della qualità della relazione genitori/figli, il criterio del desiderio del figlio, eventuali problemi psicopatologici nei genitori e nei figli) ed i cinque parametri  impliciti nei quesiti giudiziari (situazione psicologica e personale dei genitori, valutazione della relazione della coppia genitoriale, situazione psicoaffettiva dei figli, valutazione  della relazione tra ciascun genitore e ciascun figlio, valutazione della trasformabilità degli assetti familiari)
  • La metodologia d’indagine nella CTU: modello operativo originale,  scelta dei setting dei colloqui clinici e successiva analisi del contenuto della produzione discorsiva emersa (con le varie interviste strutturate per la coppia, per le famiglie d’origine, per i figli), analisi dell’osservazione- interazione genitori/figli (con relative griglie per la valutazione delle interazioni), il possibile utilizzo di questionari e testistica individuale, gli eventuali incontri con la coppia per la composizione del contenzioso in funzione del cosiddetto “uso clinico” della CTU. L’intera sezione si svilupperà nell’analisi e la preparazione del materiale per la stesura della relazione tecnica di una CTU.
  • La stesura della relazione del caso suddetto in funzione dei criteri dalla committenza ufficiale (rispetto al quesito del magistrato e delle caratteristiche richiesti dal Codice di Procedura Civile) e delle attese di quella ufficiosa (i genitori che devono poter avere una restituzione fruibile del significato e della funzione del conflitto giudiziario e della crisi dei rapporti).
  • La Consulenza Tecnica di Parte ed i rapporti tra nel sottosistema dei Consulenti. La funzione del CTP, il rapporto di questi con il cliente e l’Avvocato rispetto al mandato e all’obbligo deontologico di promuovere il superiore interesse del minore, le controdeduzioni.
  • Per un uso clinico della CTU. L’interazione feconda delle funzioni di controllo/sostegno: l’utilizzo di tecniche di mediazione nella gestione dei conflitti e composizione del contenzioso.

DOCENTI:
Dott. Luca Pappalardo, Dott.ssa Carlotta Di Girolamo, Dott. Paolo Nascimbeni

DESCRIZIONE DEL CORSO:

Le 6 lezioni si svolgeranno da marzo aprile a giugno 2021

Il corso si articola in sabati  per un totale di 50 ore
Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione a coloro che hanno frequentato almeno l’80% del monte ore delle lezioni. 
Il corso si terrà a numero chiuso con un massimo di 20 partecipanti (e verrà attivato al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti).

ORE INTEGRATIVE:
E’ prevista anche la possibilità per gli psicologi già iscritti all’albo CTU presso i tribunali di seguire moduli di 4 ore per un totale di 24 ore  quale requisito necessario per rimanere iscritti all’albo.

DESTINATARI:
Il corso si rivolge a laureati in psicologia, medicina e in giurisprudenza.

IMPIEGHI PROFESSIONALI:
I contenuti ed il target del corso sono coerenti con gli standard professionali richiesti dai protocolli d’intesa tra Ordine degli Psicologi della Toscana ed alcuni Tribunali della stessa regione. Tali protocolli non sono stati varati presso tutti i Tribunali o presentano alcuni elementi difformi, tra cui il numero delle ore richiesto da ciascun Ufficio Giudiziario.

Per coloro che dovessero raggiungere il numero delle ore necessarie per iscriversi agli Albi dei Consulenti e dei Periti presso i Tribunali – quando questi prevedono un determinato monte ore (che è diverso da tribunale a tribunale) – sono a disposizione, su richiesta degli interessati, altre giornate integrative con supervisioni personalizzate e/o di gruppo sui casi ed ulteriori approfondimenti dei temi affrontati; oppure allo stesso fine possono essere accorpati al presente corso anche gli altri corsi di indirizzo psicogiuridico della nostra offerta formativa.

COSTI
Si prega di contattare la Segreteria per informazioni sul costo del corso.

Nota bene:
Presentazione della domanda alla mail: segreteria@iaff.it con allegato il proprio CV.
Il corso vale per 30 crediti AIMS.
E’ possibile richiedere ECM

ECM:
Il corso rilascia 50 crediti ECM per gli iscritti all’Ordine  degli Psicologi, che corrisponde al fabbisogno di formazione continua per un intero anno. 

I crediti saranno rilasciati su richiesta , con importo aggiuntivo e al raggiungimento di un numero minimo di 10 richieste.

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